memories
ed io ricordo tutto. ogni dettaglio di quelle mattine fredde a milano in tram o in motorino, mentre andavo a scuola e i pensieri mi si affollavano in testa. immaginavo un futuro che non riuscivo a capire ed era sfumato come possono esserlo solo le immagini di un bambino da poco diventato adulto, forse troppo in fretta. la nebbia, lo skate, gli occhi giovani e indecisi ma ricchi di speranza di chi come me aveva un futuro da mangiare e neanche lo sapeva. ricordo i primi amori e le prime delusioni che mi bruciavano nel petto come fossero eterni fardelli e che oggi mi mancano. mi manca tutto il dolore che ho provato e la voglia di trovarci un senso. in questa vita organizzata, perfetta, compiuta e di successo mi manca l’incertezza e la paura di chi non sapeva cosa sarebbe stato del mondo e di se stesso. mi manca struggermi per il mio male e per il male del mondo. ho camminato per anni per arrivare dove sono e forse per farlo ho perso qualcosa di me stesso. ma a che vale allora tutto questo se poi non posso guardarlo bruciare? a che vale avere, avere, avere se poi non ho piu’ l’unica cosa che in fondo mi serviva? scrivo queste parole al vento nella speranza di ritrovarci dentro me stesso o che qualcuno le raccolga da qualche parte e me le porti indietro. ma non accade mai.
e resto qui senza armi, pieno di cose ma per il motivo sbagliato. c’è qualcosa di ingiusto nel dover crescere lasciando indietro noi stessi. forse la vita e’ così o forse non l’abbiamo capita e continuiamo a credere che lo sia, non lo so. so solo che quando mi guardo allo specchio mi chiedo sempre cosa penserebbe oggi di me quel ragazzo riccio triste e felice, che guardava il cielo sdraiato in un prato senza pensare a nulla. stava vivendo la sua vita appieno, forse perche’ non lo sapeva.
English below: