fly away
In questi tempi ingrati, nei quali ognuno sembra solo voler prendere, prendere e prendere, chiunque dia senza chiedere indietro è un eroe. e merita il rispetto che si darebbe ai grandi della storia. ma il bene non fa quasi mai notizia, come se fosse scontato. invece non lo è per niente. viviamo in un mondo pieno di diffidenza, odio, paura che tutto quel poco che abbiamo ci venga tolto, rubato, tassato, portato via. le persone si accostano alle altre persone per un bisogno transazionale, i rapporti stessi sono diventati transazioni: “chi sei? che lavoro fai? a cosa mi servi?”.
ma la verità che quest’epoca ha dimenticato è che siamo nati nudi e moriremo nudi. che tutto quello che hai conquistato e ottenuto in questa vita ti sarà tolto e quindi non ti appartiene, non è tuo, lo stai solo custodendo per un pò. capire questo concetto è facile dal punto di vista intellettuale ma non lo è affatto dal punto di vista morale. per natura e per la paura di non disporre di ciò che riteniamo nostro sfuggiamo alle conseguenze morali di questo concetto che ci imporrebbero di lasciare andare, di regalare, di prestare, di ospitare.
siamo così dannatamente attaccati a quel poco che ci tiene ancorati a questa terra da non riconoscere che il valore di tutto è solo convenzionale. i soldi, i titoli, le case, le proprietà… tutto ha valore solo perchè qualcuno altro glielo riconosce all’interno di un patto sociale. spendiamo così tanto tempo dietro a tutto questo, pensando di mettere la nostra vita al sicuro, al riparo. ma nessuna casa, nessun denaro, nessun possedimento può aggiungere anche un solo giorno alla nostra vita. è così triste vedere quanto siamo diventati piccoli e bassi, quanto le nostre ambizioni girino intorno a piccoli poteri terreni. l’uomo è qualcosa di così grande e infinito che si e’ ridotto a pupazzo di un sistema che ha creato e nel quale sguazza come un’anatra in uno stagno.
e’ tempo per me di spiegare le mie ali e dallo stagno volare su’ in alto per osservare il mondo e inebriarmi del vento che mi sferza il becco. lascio indietro le mie certezze, le mie paure e le mie COMODITÀ’. lascio indietro chi non vuole volare perchè è ormai troppo grasso per farlo o così ubriaco di tutto quello che ha da aver dimenticato come si fa.
se cadrò pazienza, sarò morto viaggiando e il mio corpo non sarà diverso da quello di chi e’ rimasto indietro. ma la mia anima forse sarà più leggera.
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